
Quando la famiglia si cerca e non si piglia
Domenica 23 marzo 2014 da < La Gazzetta del Mezzogiorno >
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NOI 4 – di Francesco Bruni. Interpreti: Ksenia Rappoport, Fabrizio Gifuni, Lucrezia Guidone, Francesco Bracci Testasecca. Commedia, Italia, 2014. Durata: 1h 31 minuti.
Foto di famiglia in una normale giornata della sua (e della nostra) vita. Famiglia in cui lei e lui sono (ovviamente) separati, i due figli oscillano fra l’una e l’altro, si vogliono bene ma non riescono a stare insieme. Si lasciano e si prendono restando comunque e sia pur fragilmente “Noi 4”, con la nostalgia di non poter più essere tutt’uno. Domani altra giornata per continuare a farsi del male volendo il contrario.
Con simpatica leggerezza di sguardo sulla fatica quotidiana di vivere, si dipana la storia in una Roma dalla grande bellezza deturpata da traffico e cantieri. Lei (la Rappoport) è una ingegnera continuamente alle prese con ritrovamenti archeologici che rallentano i lavori per la nuova metropolitana. Lui (Gifuni) è un perditempo sedicente artista parcheggiato in casa di un amico. La figlia 23enne (la Guidone) fa parte degli occupanti del teatro Valle e tribola per un presunto grande regista più sporchino che talentuoso. Il figlio (Bracci Testasecca) deve sostenere gli orali di terza media e con tenera timidezza adolescenziale palpita per una compagnuccia cinese (i cui genitori non gradiscono amicizie con gli italiani accusati di non aver voglia di lavorare).
Sono proprio gli esami del più piccolo, e la voglia comune di assistervi, a sciorinare la difficoltà materiale di connettersi e il conflitto dei caratteri. La mamma nevrotizzata da sé e dagli altri, il padre simpatico farfallone eternamente inaffidabile, la figlia che adora il padre e il figlio che adora la madre. Quattro che non fanno somma.
Il regista e autore Francesco Bruni ha la mano ironica e felice ancorché epidermica di una commedia coinvolgente e di spessore ben più alto rispetto al becerume corrente di importazione tv. Una seconda prova dopo il promettente “Scialla!”, e dopo la lunga collaborazione da sceneggiatore per Virzì. Buon per lui che faccia sfuggire il cerchio di affetti dei suoi eroi al rischio buonista di un improbabile lieto fine. Perché cercarsi e non trovarsi è il sottile veleno del cielo sopra di noi.
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