Sabato 19 dicembre 2020 da < La Gazzetta del Mezzogiorno>
E noi non saremmo capaci di
farci un Natale <senza>? Natale
senza tutte le cose del Natale? Facciamocelo per non dare, come si dice,
soddisfazione al virus. Natale anzitutto con lo sciopero del rosso, così la
finiscono di sbatterci in faccia questa zona. Niente babbi natali rossi, niente
cappelli rossi col bon bon bianco, niente tovaglie rosse, niente bigliettini
rossi con le scritte dorate, niente slip rossi (neanche come pre-Capodanno). Di
rosso conserviamo solo le guanciotte se farà freddo, niente angurie rosse come
il fuoco di quelli che per le feste fanno sempre i fuori stagione. Se Natale
senza deve essere, che sia senza tutto ciò che finora era un obbligo, così
imparano.
LA FOLLA LA FAI TU Giuro che ci saremmo fatto
anche un Natale senza strade affollate, così la finivano di dire quanta gente
in giro. Ma poi ci danno l’incentivo del <cashback>, che vuol dire soldi
indietro. A parte che dire soldi indietro da parte dello Stato è come credere
che la Luna sia quadrata. Però per avere soldi indietro, non devi pagare con i
soldi, ma con la carta di credito. Soprattutto non devi comprare on line,
insomma da Amazon, ma andare al negozio dietro casa per aiutare i commercianti
danneggiati dal Covid, i quali però non devono evadere come li sospettano se li
paghi in contanti. E lasciamo stare il tono da caserma quando abbiamo dovuto
scaricare l’applicazione che dava sempre errore. Ma dopo tutto questo
ambaradan, che fai tu mosso dalla malferma volontà di far del bene alla patria
e da quella molto più ferma di vederti rimborsare 150 euro?
Fai che esci un po’ per il bene pubblico, un
po’ per il bene privato, un po’ perché è Natale. Ma se esci tu, capita che
escono anche quelli che creano affollamento. Quelli che l’affollamento è sempre
degli altri, ma che indecenza, non se ne potevano restare a casa con tutto
questo virus che circola? Così il cittadino non solo non sa precisamente di che
colore è in quel momento perché non sa a quale Dpcm di Conte appartiene. Ma
capisce che la buona idea dei 150 euro per sé e del mutuo soccorso per i
commercianti non la ha avuta solo lui. E capisce di poter essere colpevole di
assembramento a sua insaputa. A parte le contorsioni da acrobati del Circo
Orfei per evitare incontri ravvicinati di primo tipo. E a parte la mascherina
ché uno ti saluta e tu devi accendere gli occhi anche se non hai capito chi
accidente è.
Allora, con i piedi a panzerotto. Dopo
tamponamenti e strisciate da responsabilità civile. Dopo le foto sui giornali
che ti fanno passare per stragista e untore da terza ondata. Dopo la paura di
aver beccato la gocciolina del contagiato asintomatico. Dopo code che neanche
davanti a uno skilift. Dopo aver dribblato auto e moto manco fossi Maradona.
Dopo essere stato infastidito dalla folla rispetto alla quale ti sentivi su una
nuvoletta. Dopo non essere riuscito a comprare neanche un regalo perché l’idea
dello stesso regalo lo avevano avuta anche gli altri ed era tutto un casino.
Allora che fa il cittadino sedotto e abbandonato dallo Stato e in preda a una
crisi di nervi? Allora che fa il cittadino che non sa più se è un buon
cittadino o un indagato di pandemia dolosa e aggravata da futili motivi? Allora
il cittadino decide il Natale senza.
DIAMOCI ALL’ALGORITMO Facciamoci un Natale
senza regali che non sai mai quale profumo usa Carmela e quale vino beve
Vitino. Natale senza che <basta un pensiero>. Natale senza auguri ché
devi stare le ore di testa sul cellulare e ti dimentichi di uno che poi dice,
non siamo più niente. Natale senza alberi di Natale perché non si sa ancòra se
il virus si attacca alle palline. Natale senza presepe perché mica i pastori
hanno fatto il tampone. Natale senza mercatini perché la cretinata te la
beccavi sempre e il giorno dopo la dovevi riciclare. Natale senza recite
scolastiche con genitori e nonni accatastati in una fossa comune ma se non vai
la bambina cosa deve dire. Natale senza Bianco Natale anche se non è più bianco
per il surriscaldamento globale e Greta. Natale senza delocalizzazione alle
Maldive, Natale senza sistemi rapidi per scappare dall’aria di Natale, vie di
fuga per gli allergici ai jingle bells, resurrezioni per
i martirizzati da Happy Xmas. Natale senza parenti che non sono i congiunti ma
quelli che ti arrivano fra capo e collo solo per Natale.
E Natale per ripicca senza cenone né capitone,
che si chiama cenone perché se no che Natale è. E Natale senza il vero spirito
natalizio che non lo trovi più neanche fra i bambini, che pensano solo a
scartare i regali. Insomma vendichiamoci con un Natale con la panchina corta,
con un Natale senza aggiungere un posto a tavola, con un Natale in cassa
integrazione, con un Natale da decrescita così il governo impara. Natale più
sabato del villaggio che Natale. Tanto se vai su Internet trovi tutto il Natale
che vuoi. Natale con l’algoritmo così il virus lo freghiamo noi.